a. L’obiettivo è di attribuire al preesistente un fine, l’OSSERVAZIONE e la RICERCA rappresentano gli strumenti che consentono di attingere dall’ambiente quelle informazioni determinanti allo sviluppo di un modello progettuale, affidando a pieni e vuoti una strategia unitaria, innescando così quel processo di trasferimento dell’IDEA nello SPAZIO.

b. E’ importante articolare il progetto in spazi più o meno definiti, con proprie caratteristiche e dimensioni, che però richiedono essere messi in relazione tra loro e con l’esterno. A questo punto il progetto ha lo scopo di definire queste relazioni attraverso la riflessione sulle sequenze percettive del corpo umano, la scena diviene articolata e le relazioni espressione del moto, del movimento, introducendo così l’idea del tempo all’interno del progetto.

c. L’obiettivo non è individuare una semplice distribuzione lineare di una sequenza di funzioni alle quali è attribuito uno specifico spazio definito; lo sviluppo di un modello funzionale e spaziale implica l’individuazione di un “tema” generatore del progetto che sia in grado di indirizzare verso una riflessione sul significato stesso dello spazio e delle funzioni in esso previste.

d. In sintesi rappresenta la “concretizzazione tecnica dello spazio idealizzato”. Le tecniche, i materiali, i processi di produzione, che consentono al processo ideativo di tradursi in realtà, sono considerati non solo come uno strumento estraneo al progetto, al contrario divengono parte integrante del processo ideativo stesso fino a entrarne in perfetta simbiosi, non lasciando nulla al caso.

e. Una volta definiti e concretizzati i punti precedenti, l’ultimo step è rappresentato dallo sviluppo dei dettagli e particolari architettonici che caratterizzano sia gli aspetti costruttivi del progetto, che quelli legati alla scelta e posa in opera dei materiali. Il corretto sviluppo di questi dettagli è fondamentale affinché si definisca concretamente, in tutti i suoi aspetti, il progetto idealizzato.